Claudio Amendola è stato cacciato via, non può più tornare lì | Da allora è cambiato tutto
Un attore tra i più amati del cinema italiano, Claudio Amendola è sulla breccia da oltre quarant’anni. Un suo film scatenò polemiche
È figlio di uno dei più grandi doppiatori italiani di sempre, l’indimenticato Ferruccio Amendola. Ma come spesso succede, il figlio alla fine ha superato il padre in quanto a successo e popolarità. Stiamo parlando di Claudio Amendola, protagonista del mondo dello spettacolo da quattro decenni.
Attore al cinema e in televisione, poi anche sceneggiatore e regista, Amendola è rimasto sulla cresta dell’onda fino ad oggi e la sua popolarità presso il grande pubblico non è mai scemata. Tra i tanti film che lo videro protagonista uno in particolare suscitò grande interesse e aspre polemiche.
Era il 1991 quando Ricky Tognazzi, all’epoca giovane e ambizioso regista, lo volle per interpretare il ruolo di un capo della curva della Roma nel film “Ultrà”. Un’opera che riscosse molti consensi, soprattutto a livello di critica, ma che fu accolto malissimo dai tifosi giallorossi.
A distanza di oltre trent’anni Amendola è tornato a parlare del film che gli diede grande notorietà e lo status di attore di fama internazionale, ma che tanti problemi gli procurò con i veri ultras romanisti.
Claudio Amendola, la confessione dopo più di trent’anni fa: come si svolsero i fatti
Claudio Amendola, che nella vita reale è un acceso e sincero sostenitore della Roma, negli anni ottanta frequentava piuttosto assiduamente la Curva Sud, il cuore del tifo giallorosso. E quando interpretò il ruolo del ‘Principe’, il leader aggressivo di un gruppo particolarmente violento, si trovò in leggero imbarazzo.
Quando il film uscì nelle sale Amendola finì sotto accusa proprio per aver accettato di dare vita a un personaggio del genere. Intervistato dal direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, l’attore romano ha riportato alla luce i ricordi legati Ultrà: “Chi era molto romanista, il curvaiolo, quel film l’ha subìto. Non l’ha digerito”.
Claudio Amendola, il rapporto con i tifosi rovinato per sempre: “Non lo capirono”
Amendola è entrato poi nello specifico: “Ultrà è stato un marchio a fuoco: da una parte mi hanno identificato come il prototipo del tifoso della Roma. Chi era molto romanista, il curvaiolo, quel film l’ha subìto. Commisi un errore, mi illusi, proprio per il senso di appartenenza, che avrebbero capito“.
Infine, la rivelazione di un retroscena rimasto finora inedito: “Ci furono polemiche molto aspre. Dovetti scappare da Roma-Cagliari, l’ultima di campionato, perché il film era uscito a maggio, prima della penultima giornata“. Il suo tifo per la Roma però è rimasto intatto.