Non c’è pace per la RAI. L’emittente di Stato è nei guari e rischia di andare incontro a un’ondata di ricorsi. decisive le prossime settimane
Una tempesta dopo l’altra. Come se ne placa una ne arriva un’altra ancora più insidiosa e potenzialmente letale della precedente. La RAI sta attraversando un periodo molto difficile della sua storia e la sensazione è che sia ben lungi dal concludersi.
Come se non bastasse quanto già accaduto tra addii clamorosi, durissimi contrasti interni e quant’altro, un’altra tegola si è abbattuta nelle ultime ore sui vertici di Viale Mazzini. Con tutte le possibili, pesanti implicazioni del caso.
La pietra dello scandalo è ancora una volta, manco a dirlo, il Festival di Sanremo, il cui esito finale sarebbe stato falsato da alcune gravi irregolarità commesse in occasione del fatidico Televoto. In gioco sarebbe dunque il primo posto, assegnato come tutti sanno ad Angelina Mango.
Subito dopo la conclusione del Festival il Codacons aveva presentato una richiesta d’accesso alla RAI chiedendo di visionare tutti i dati sui voti espressi dai singoli componenti delle giurie della sala stampa e delle radio, i voti validi raccolti attraverso il televoto e quelli annullati con relativa motivazione. Infine, i dati a proposito di eventuali voti espressi dal pubblico di casa.
Da parte dell’azienda di Viale Mazzini era arrivato però un netto rifiuto a fornire le suddette indicazioni richieste. I dirigenti dell’emittente pubblica avevano infatti replicato sostenendo che questi dati non fossero di interesse pubblico.
Secondo quanto appreso dagli inviati di “Striscia la notizia” tutti i voti non registrati potrebbero essere nel complesso poco meno di 7 milioni, una cifra davvero spropositata. Si tratta di numeri impressionanti ma addirittura parziali. “C’è la possibilità che i numeri siano superiori”, commentano gli inviati del TG satirico di Canale 5.
La novità più importante di queste ultime ore, quella che potrebbe stravolgere le carte in tavola, riguarda proprio il ricorso inoltrato dal Codacons che ora a distanza di quattro mesi dalla conclusione del Festival, sarebbe stato accolto.
Questo significa che la RAI sarà tenuta a fornire i dati sul televoto, con il rischio concreto che quest’ultimo venga invalidato nel caso in cui si accertino irregolarità commesse durante lo scrutinio. Nelle prossime settimane ne sapremo di più.