Non si placano le polemiche legate ad alcune decisioni assunte dalla RAI nelle ultime settimane. Il rischio è un crollo degli ascolti
La RAI è ormai travolta da una tempesta senza precedenti. L’emittente di Stato da qualche mese deve difendersi da una serie di attacchi a cui non si assisteva da parecchi anni. Complici alcune decisioni, discusse e forse anche discutibili, i vertici di Viale Mazzini si sono esposti a parecchie critiche.
Il caso della giornalista Serena Bortone ha tenuto banco per molto tempo così come la decisione di chiudere un programma di grande ascolto ed elevato indice di gradimento come “Viva Rai2“, il talk show di prima mattina ideato e condotto da Fiorello.
Lo showman e comico siciliano non allieterà più gli spettatori alle 7 del mattino con il suo travolgente umorismo, ma dovrebbe ripartire con un nuovo progetto ancora non ben definito. La scelta della RAI però non è stata apprezzata dalla stragrande maggioranza dei telespettatori.
Ad aver scatenato la rabbia del pubblico è il nome del sostituto di Fiorello, il comico romano Andrea Perroni. Un profilo sconosciuto ai più, come sottolineato da una spettatrice in una lettera inviata ad Alessandro Cecchi Paone nella sua posta sul settimanale “Nuovo TV“.
Il giornalista ed ex conduttore non fa mistero della sua perplessità in merito alle ultime decisioni assunte dai vertici di Viale Mazzini: “Secondo me il problema non è Perroni, che neanche conosco, ma preservare e lasciare acceso lo spazio conquistato da Rai2 grazie a Fiorello“.
Forse la RAI avrebbe fatto meglio a convincere lo stesso Fiorello a proseguire nella sua avventura di prima mattina. Cecchi Paone sceglie in questo caso la strada della diplomazia: “I dirigenti sanno bene che il mattatore siciliano non si può sostituire e per questo hanno pensato ad un programma corale“.
Resta ora da capire chi eventualmente affiancherà Perroni nella conduzione dello spazio mattutino. In RAI, proprio alla luce di queste polemiche, avrebbero deciso di puntare su un nome più facilmente riconoscibile dal grande pubblico.
Servirebbe forse un profilo femminile di grande impatto mediatico, una figura in grado di garantire slancio e visibilità ad un nuovo format. Ma la verità, come sottolineato da Cecchi Paone, è che uno come Fiorello non si può sostituire.