Dopo il fallimento della Nazionale italiana agli Europei di Germania si apre il processo mediatico e non solo al ct Luciano Spalletti
Peggio di così non poteva andare. La bruciante e meritata eliminazione della Nazionale italiana agli ottavi di finale dei campionati europei per mano della Svizzera ha messo in moto un vero e proprio tsunami pronto ad abbattersi su tutto il calcio italiano.
A prendere posto sul banco degli accusati c’è un intero sistema, ma soprattutto il commissario tecnico Luciano Spalletti, considerato il responsabile principe di un fallimento che neanche il più inguaribile dei pessimisti avrebbe mai pronosticato.
Si apre dunque il processo all’allenatore toscano e all’intera Federazione, ormai incapace di promuovere un rilancio a tutto tondo del nostro calcio. Come diceva il leggendario campione del ciclismo italiano, Gino Bartali, “l’è tutto da rifare“.
I mass media hanno messo alla gogna Spalletti e le sua gestione della Nazionale, rivelatasi del tutto sbagliata. Non c’è editorialista o direttore di quotidiano che non abbia già chiesto a gran voce le dimissioni dell’ex tecnico di Roma e Napoli. Dimissioni che il ct non sembra intenzionato a rassegnare.
L’Italia, caduta sotto i colpi di Freuler e Vargas, è stata alla mercé degli elvetici rossocrociati, padroni del campo e dominatori del gioco dal primo all’ultimo minuto. Un’autentica lezione di gioco impartita, quella impartita dalla Svizzera ai poveri e derelitti azzurri.
Tra i tanti commenti successivi alla partita ha colpito quello di una nota giornalista che ha letteralmente incenerito Spalletti con una frase breve ma altrettanto lapidaria. “Sembrava di vedere un film horror ma alla regia non c’era Dario Argento, bensì Luciano Spalletti“.
La giornalista in questione è Paola Ferrari, conduttrice del programma “Notti europee” in onda sulla RAI tutte le sere. La cui pesante accusa rivolta a Spalletti ha trovato ampia condivisione sui social e l’approvazione della stragrande maggioranza dei tifosi italiani.
Paola Ferrari non è nuova ad uscite così dure e decise. In questo caso però non è andata in scena la classica spaccatura, soprattutto sulle piattaforme social. Il suo giudizio così drastico ha trovato il sostegno unanime degli appassionati di calcio. La Nazionale italiana è da rifondare da tutti i punti di vista e in tutte le sue componenti.